Calano le tende e
scrosciano gli applausi. Alla fine della messa in scena della tragedia Giulio Cesare di Shakespeare gli attori
abbandonano il palcoscenico e tornano nelle loro celle. Sono tutti detenuti del
reparto di massima sicurezza del carcere di Rebibbia. Paolo e Vittorio Taviani
li hanno seguiti per sei mesi durante la preparazione dello spettacolo e ci
mostrano come il linguaggio universale di Shakespeare permette agli
attori/detenuti di esprimere le loro paure e speranze, di elaborare il loro
passato, senza bisogno di rivelarci la loro storia personale.
Am Ende von Shakespeares Julius Cäsar werden die Darsteller mit stürmischem Applaus belohnt.
Das Licht verlöscht, die Akteure verlassen die Bühne, kehren zurück in ihre
Zellen: Es sind Häftlinge, die im Hochsicherheitstrakt der römischen
Strafanstalt Rebibbia einsitzen. Sechs Monate lang haben Paolo und Vittorio
Taviani den Entstehungsprozess der Inszenierung beobachtet. Sie zeigen, wie
Shakespeares universelle Sprache den Akteuren hilft, sich auf den Charakter
ihrer Figuren einzulassen und Ängste und Hoffnungen in die Inszenierung zu
bearbeiten.
CESARE DEVE MORIRE
Paolo e Vittorio Taviani, Italia 2012, 76 min., It/d, 7 novembre 2014
Paolo e Vittorio Taviani, Italia 2012, 76 min., It/d, 7 novembre 2014